lunedì 4 febbraio 2008

Il potere dell' informazione

Il 25 aprile 2008 Beppe Grillo ha indetto il secondo v-day contro la pubblica informazione italiana. Il comico accusa i giornali e le televisioni di non fare informazione. Ha definito casta quella dei giornalisti equiparandola alla casta dei politici. Si è lamentato più volte dei finanziamenti pubblici ai giornali legati più agl' interessi di partito che a quelli del popolo. Prima di parlare d’ informazione però vorrei ricordare l’ atteggiamento del comico nei confronti di temi fondamentali come signoraggio e scie chimiche, problemi ormai riconosciuti ed attestati persino da un ministro della repubblica, tra l’ altro amico di Grillo (Antonio Di Pietro). Censurando e non parlando di determinate problematiche Beppe Grillo non da certamente il buon esempio ma non me la sento di accusarlo dato che sta facendo qualcosa d’ importante per questo Paese; dopotutto potrebbe essere solo una strategia per non essere considerato un visionario o per non essere attaccato con più forza dalla politica e dalla finanza. Io personalmente appoggio l’ iniziativa del comico poiché considero l' informazione qualcosa di fondamentale nella vita di una società democratica. Tramite l' informazione si può far credere qualunque cosa, si può convincere la gente che gli OGM sono salutari, che gl' inceneritori sono ottime soluzioni per lo smaltimento di rifiuti, si può dire che tutto va bene o tutto va male. Da sempre chi ha controllato l' informazione ha governato il mondo, e quanta più informazione riesci a comprare tanto più aumenteranno i tuoi sostenitori; ancora oggi nelle principali dittature mondiali l' informazione è assoggettata al regime. Anche in paesi apparentemente democratici ma sostanzialmente dittatoriali come l' Italia, l' informazione è pilotata, tutto deve rientrare nei ranghi, bisogna discutere dei problemi più effimeri e quando si toccano temi scottanti non si può approfondire, le tematiche fondamentali devono essere trattate solo superficialmente senza risalire al nocciolo della questione(come nei casi Demagistris, Forleo, nei processi contro Berlusconi ecc...). Così accade che anche chi vuole fare vera informazione non può poiché è frenato da ordini superiori, e anche se fosse possibile informare, l' opinione pubblica sarebbe quasi incredula e scettica poiché abituata a vivere in una bolla di vetro lontana dai problemi reali. A questo scopo è sostanzialmente dovuto l' aumento di programmi sulla cucina, sul gossip insieme a telenovela, giochi, reality e top show che distraggono i telespettatori dai problemi reali offrendo divertimento e svago. Nei telegiornali abbondano notizie spazzatura senza uno straccio d' inchiesta, esempi lampanti come Studio Aperto e Tg 4 sono la vergogna del giornalismo. Tutto questo è ben amalgamato da abbondanti dosi di pubblicità sia nella televisione pubblica che in quella privata. Il canone pagato alla Rai dovrebbe essere un versamento di denaro per l' utilizzo di un servizio, cioè una tassa. L' abbonamento Rai quindi costituisce la tipica tassa italiana, e come le tipiche tasse italiane, esse vengono pagate senza fornitura di servizi. Non solo lo Stato non fornisce servizi in cambio di denaro, ma finanzia i giornali, aumentando i problemi legati all' informazione che essendo sovvenzionata sarà sempre legata al suo finanziatore rimanendo superficiale e demotivata dato che i soldi li avrà comunque. In un paese normale se scrivi qualcosa di vero e di interessante venderai più copie e trarrai guadagno da esse, come avviene nella libera concorrenza. Secondo Beppe Grillo questo sistema d' informazione è fortunatamente destinato a svanire con l' avvento di internet e dell' open source. Internet ha costituito una svolta epocale nel mondo dell' informazione trasformando i cittadini in giornalisti, ogni individuo può dire cosa pensa ed essere ascoltato da milioni di persone. Con questo sistema l' informazione non può essere deviata o corrotta e difficilmente censurata, anche se molti stanno lavorando a progetti per imbavagliare la rete. In Cina e Birmania, come in altri paesi, questo avviene quotidianamente. In Italia il tentativo è stato fatto con il disegno di legge Levi-Prodi approvato dalla camera. A spaventare l' elite della finanza e della politica è il fatto di non poter più controllare le notizie, le opinioni, i dibattiti che potrebbero sensibilizzare l' opinione pubblica su svariate tematiche, su cui molti hanno interesse a finché non si parli. Questo passaggio da grandi organismi che fanno informazione per tutti a piccoli ed innumerevoli individui che fanno informazione per tutti costituisce un grande passo attuabile anche con l' energia che dovrebbe diventare merce di scambio da produrre individualmente nelle proprie case, trasformandoci in individui indipendenti da grandi aziende che alla fine fanno solo i propri interessi. Per quanto riguarda l' energia, il sistema attuale ci costa parecchio, provoca un grosso inquinamento e spesso diventa motivo principale per lo sviluppo di conflitti internazionali che molte volte scaturiscono in brutali campagne militari. Per ora di questi passaggi da grande a piccolo non se ne parla ne in tv e ne sui giornali. L' informazione tradizionale snobba internet un po’ per ignoranza ed un po’ per comodità; è anche logico che la nostra classe dirigente alquanto decrepita sia restia a riconoscere il successo e l' utilità della rete come strumento d' informazione. Piano piano il popolo si sta riprendendo sempre più potere regalato a pochi individui ormai da troppo tempo, se i cambiamenti in atto non saranno fermati la gente riconquisterà il più importante fra i poteri cioè quello della conoscenza mettendo le basi per un mondo migliore.


Dietro le quinte dell'informazione:


Beppe Grillo - energia e informazione:


Berlusconi e la censura:


Travaglio vs Signoraggio:

Nessun commento: