mercoledì 13 febbraio 2008

La fusione nascosta

La cosiddetta fusione nucleare consiste sostanzialmente nell'unione di due atomi leggeri in uno più pesante. In questo tipo di reazione il nuovo nucleo costituito ha massa totale minore della somma delle masse reagenti con conseguente liberazione di alta energia. Ciò che avviene nelle 439 centrali nucleari sparse per il mondo è esattamente il processo inverso, cioè la "fissione nucleare". Centrali a fusione non sono state ancora costruite, se non in via sperimentale, poiché non si riesce a gestire l'altissima temperatura e pressione a cui si devono mantenere gli atomi di idrogeno per scatenare la reazione di fusione. Fino a da ora quindi le centrali a fissione nucleare rappresentano il più concreto mezzo di produzione di energia rispetto ad ipotetiche centrali a fusione. L' impiego di risorse per costruire e mantenere centrali nucleari è elevato, come d’ altronde il rischio che esse rappresentano per il pianeta in caso d' incidenti. Altro problema che caratterizza la fissione nucleare è il rilascio di scorie radioattive altamente pericolose, e difficilmente smaltibili in piena sicurezza. Malgrado tutti questi inconvenienti il nucleare è sfruttato da molti paesi, e parecchi descrivono questa fonte d' energia come una risorsa per il futuro, deridendo nazioni come l' Italia che non adottano il nucleare per "infondati" timori. Sicuramente il timore per il nucleare da parte degl' italiani è tutt' atro che infondato; peccato però per posti come Aviano dove sono immagazzinate 90 bombe nucleari statunitensi con potenzialità di distruzione immense in attesa di una quarta guerra mondiale(vedi qui), in barba alle paure italiane. Così, mentre nel nostro Paese corriamo il rischio senza trarne energia, nel mondo si sta sempre più diffondendo la convinzione che ormai le centrali nucleari siano sicure e che un' altra Cernobil sia difficilmente pronosticabile. Ora, anche un bambino saprebbe scegliere tra l' opzione che non presenta rischi e quella che ne presenta alcuni devastanti se pur remoti. Questo ragionamento appare tuttavia lontano dalle menti dei governi che sviluppano il nucleare. Le più valide alternative a questa fonte energetica come il solare termodinamico di Carlo Rubbia sono pressoché ignorate e snobbate poiché sfruttano una fonte che nessuno può monopolizzare e da cui nessuno può trarre guadagno ad eccezione della terra stessa. Alla luce di questo, possiamo affermare che il continuo ricorso a fonti energetiche limitate, difficili da reperire ed inquinanti è dettato prevalentemente dalle lobby energetiche che possono trarre guadagno solo da fonti limitate e non accessibili a tutti. Non importano i costi di realizzazione e mantenimento, non importa la salute della gente, non importa la salute del pianeta e delle generazioni future e non importano i conflitti che sono nati e sempre più nasceranno per cause energetico - economiche; il fine ultimo di tutto è il Dio denaro. Le alternative ufficiali alle attuali fonti energetiche ci sono e sono perfettamente attuabili nel concreto, ma hanno il grande difetto di essere alla portata di tutti, e quindi non commerciabili dalle grandi aziende. Detto questo appare comprensibile da parte dei poteri forti la censura e la derisione di un processo energetico naturale studiato fin dal 1926; la fusione nucleare fredda. Questo è il nome attribuito ad una fusione nucleare che avviene a temperatura ambiente invece che a milioni di gradi Kelvin, come è necessario per la normale fusione. Questo processo balzò alla luce del mondo solo nel 1989, per merito di due chimici inglesi Fleischmann e Pons che proclamarono di essere riusciti a realizzare l' esperimento della fusione fredda. In seguito numerosi scienziati attestarono la veridicità dell' evento ma la maggior parte della scienza, corrotta o spinta verso esperimenti sbagliati attestò l' inesistenza di questo processo. Oggi, l' enorme peso scientifico di questo tipo di fusione ha spinto molti piccoli scienziati ed appassionati allo studio di questo fenomeno di cui pochissime cose sono state spiegate, a causa dell' oppressione che ha subito questa teoria. Data l' esigua complessità della preparazione di esperimenti in merito, si stanno raggiungendo ottimi risultati, e nei pochi laboratori dove si studia questo processo si sta già cercando di trovare soluzioni applicabili al concreto con l' aiuto d' ingegneri. Tutto è fatto di nascosto durante il tempo libero di scienziati e ricercatori che credono enormemente nelle potenzialità della fusione fredda. Se un domani saremo in grado di sfruttare a pieno questa fonte energetica sarà solo grazie all' impegno e all' abnegazione di pochi individui che lavorano per il futuro. Possiamo concludere rilevando come non sempre o quasi mai la soluzione più complicata ai problemi è la più valida, a volte si cerca lontano ciò di cui disponiamo quotidianamente; speriamo di rendercene conto.

Per saperne di più:
http://www.xmx.it/fusionefredda.htm
http://www.luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=2415
http://www.xmx.it/fusionefreddaFAQ.htm



2 commenti:

Anonimo ha detto...

quello che avviene nelle centrali nucleari è l'esatto contrario: è fissione e non fusione. nella fusione si usano atomi di idrogeno (o meglio di suoi isotopi come il trizio) e si produce elio, nella fissione invece si usano atomi di uranio che vengono "spaccati" liberando energia. di centrali nucleari a fusione ancora non ce ne sono se non qualcuna sperimentale, perchè ancora non si riesce a gestire l'altissima temperatura e pressione a ciu si devono mantenere gli atomi di idrogeno per scatenare la reazione di fusione

neworld ha detto...

grazie per la precisazione, correggo subito l' errore.