lunedì 12 novembre 2007

Italia: un paese allo sfascio?

Oggi un ragazzo innocente ammazzato ed i "tifosi"(vandali) per le strade, ieri un rom che uccide Giovanna Reggiani, l'altro ieri l' inchiesta avocata a Demagistris, per non parlare della morte di 1500 lavoratori all'anno. Cosa sta succedendo a questo nostro paese? Problemi ne abbiamo sempre avuti ma prima o poi i nodi vengono al pettine. In questo clima continuamente teso come si può pensare di riuscire ad andare avanti come se non fosse successo niente? Senza cambiare qual cosa, senza dare una scossa al Paese. Io ho sempre pensato che i problemi si risolvono a monte e non con pagliativi momentanei che non migliorano la situazione ma rinviano solamente il problema. Ora, il monte di tutti i nostri problemi secondo me è la politica. Quando una squadra di calcio perde una partita il primo responsabile è sempre l'allenatore. Al momento noi ne stiamo perdendo fin troppe di partite, ma l'allenatore rimane al suo posto, senza dare il minimo segnale di svolta nel modo di approccio alle sfide. Siamo in una situazione delicata, dobbiamo crescere economicamente, dobbiamo risanare il debito, dobbiamo combattere la mafia, dobbiamo eliminare fin troppi privilegi ma alla fine tutto si risolve in una bolla di sapone. Forse siamo noi che pretendiamo troppo, o forse sono loro che non ci danno niente; ma una cosa è sicura, dobbiamo cambiare! Basta con pregiudicati in parlamento, basta con tutte queste tasse, basta con l' immigrazione, basta con la violenza, basta con l'incompetenza, basta con la corruzione, e basta con le solite vecchie idee. Io sono convinto di una cosa: noi siamo o eravamo un paese ricco, ed in quanto tale abbiamo il dovere di essere d' esempio, di aiuto per le comunità in via di sviluppo; dovrebbe essere così per gli Stati Uniti, per la Russia e per tutti i paesi industrializzati. Dovremmo combatterci sul piano dell' innovazione, della ricerca, e non fare a gara a costruire il governo più corrotto ed incompetente. Dovremmo sfidarci sul piano della lotta alla criminalità, della stabilità economica ed invece pensiamo a fare guerre per il petrolio o per l'oppio, pensiamo a dare miliardi a ricchi signori, pensiamo ad eliminare gl'avversari o le voci scomode. Questo non è un mondo sano in cui vivere, noi che abbiamo tutte le risorse a nostra disposizione dovremmo condividerle con gl' undici milioni di bambini che muoiono ogni anno di fame, e con 1 miliardo e 300 milioni di persone che sopravvivono con meno di un dollaro (circa 1 €) al giorno. Il 20% della popolazione mondiale consuma l’80% delle risorse e ci sono tre uomini che da soli hanno un patrimonio superiore a quello di 600 milioni di abitanti dei Paesi più poveri. E ciò che è peggio è che purtroppo il futuro non sembra migliore.
Scusatemi per questo sfogo ma era doveroso.

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