venerdì 30 novembre 2007

Scie chimiche: un fenomeno inquietante

In questi ultimi anni, si è intensificata un’attività che la stragrande maggioranza della popolazione mondiale continua purtroppo ad ignorare. Mi riferisco ai voli di aerei che attraversano i cieli sopra molte regioni del pianeta. L’operazione cominciò negli Stati Uniti nella metà degli anni ’90, per poi estendersi al Canada, ai paesi aderenti alla N.A.T.O. alla Russia ed a molte altre nazioni. Questi velivoli lasciano, lungo le rotte seguite, delle strane scie che, generalmente, a differenza di quelle di condensazione, non si dissolvono entro breve tempo, ma persistono nell’atmosfera, sino a trasformarsi in nuvole simili agli strati. È un fenomeno evidentissimo, abituale di cui tutti possono rendersi conto, semplicemente alzando lo sguardo al cielo. Su quelle che i ricercatori indipendenti hanno definito “scie chimiche”, esistono parecchi studi di cui riporto i risultati salienti.
Vari studiosi, tra cui l'ingegnere Clifford E. Carnicom, il meteorologo Scott Stevens, il fisico Neil Finley, il medico statunitense Michael Castle, la tossicologa Hildegarde Staninger, l’italiano Antonello Lupino, il direttore della rivista Nexus Tom Bosco e molti altri hanno investigato gli effetti di queste famigerate scie. Queste le loro conclusioni.

- Le sostanze chimiche rilasciate servono a modificare il clima della Terra per contrastare la formazione degli ammassi nuvolosi e quindi la caduta delle precipitazioni. La conseguenza più evidente è la siccità.

- Gli elementi irrorati a quote elevate, in sinergia con H.A.A.R.P., determinano una ionizzazione dell’atmosfera in modo da favorire la trasmissione di segnali radio ad uso militare (radar) e civile.

- Le sostanze amplificano, sempre insieme con H.A.A.R.P., campi elettro-magnetici che possono danneggiare le membrane cellulari del plancton e come radiazioni non ionizzanti concorrere all’insorgenza di neoplasie.

- Con i voli, sono diffusi nell’aria virus, spore di funghi e batteri atti a causare epidemie soprattutto di tipo influenzale nell'ambito di test sulla popolazione.

- I cristalli di quarzo alterano i campi magnetici naturali ed influiscono sugli equilibri biomagnetici, sul sonno R.E.M., al fine di causare alterazioni dell’umore in modo da indurre comportamenti violenti nelle persone o per condizionarne la condotta.

- Le scie, che si trasformano in una coltre opaca, determinando una diminuzione dell’ irraggiamento solare, servono a danneggiare la fotosintesi clorofilliana. Secondo lo studioso A. Lupino, alcune multinazionali agro-alimentari mirano a cagionare effetti negativi alle colture tradizionali per poi introdurre e vendere sementi o.g.m. resistenti, per qualche anno, a condizioni climatiche e pedologiche sfavorevoli. Infatti alcune sostanze sono letali per i batteri alla base del ciclo dell'azoto, da cui dipende la fertilità del terreno.

Le analisi chimiche condotte hanno accertato la presenza delle seguenti sostanze: bario (proprietà igroscopiche, ossia assorbe l’umidità dell’atmosfera); quarzo (proprietà piezoelettriche. Nel 1881 i coniugi Curie scoprirono che il quarzo, quando era assoggettato a pressioni orientate, sviluppava cariche elettriche positive e negative agli estremi degli assi polari. Un anno dopo Lipmann constatò che questi cristalli assumevano una deformazione meccanica, se sottoposti ad un campo elettrico di corrente alternata. Tale fenomeno, detto piezoelettricità, fu poi applicato alla trasmissione e ricezione di onde sonore subacquee. In seguito il minerale fu impiegato per stabilizzare la frequenza delle ricetrasmissioni. Questo ci fa comprendere che il quarzo ha una correlazione con i campi magnetici ed è usato per lo meno per ottimizzare la ricetrasmissione dei segnali radio. Il quarzo, inoltre, per la sua struttura reticolare, risulta trasparente ai raggi ultravioletti. Vengono perciò distribuiti cristalli di quarzo nell’atmosfera per far passare i raggi che danneggiano le membrane cellulari. Tale effetto si associa a quello provocato dall’assottigliamento della coltre di ozono); alluminio (proprietà riflettenti: le particelle di alluminio, riverberando la luce solare, sono funzionali all’operazione denominata “coverleaf”, vale a dire “copertura”, che consiste in una diminuzione dell’irraggiamento solare col fine di compromettere la fotosintesi clorofilliana, con gravi danni per gli ecosistemi e l’agricoltura). Sono state rintracciati anche altri elementi: piombo, torio radiattivo e silicio.

Il fenomeno deve indurci a porre delle precise domande.

Chi autorizza questi voli? Quanto costano ai contribuenti? Da quali aeroporti decollano gli aerei? È possibile che questo frenetico, costante sorvolo di ampie aree avvenga all’insaputa dei vertici politici e militari? Perché le due o tre interrogazioni parlamentari sulla questione (onorevole Ruzzante, Sandi e Nieddu) sono rimaste lettera morta?

Appurato in modo inequivocabile che l’attività connessa alle scie chimiche (chemical trails o chemtrails in inglese) non c’entra alcunché né con i normali voli civili né con le esibizioni delle “frecce tricolori”, come dimostrato in modo inoppugnabile, da documenti ufficiali e brevetti, da studi accurati, fotografie, filmati, analisi di laboratorio, studi condotti da meteorologi, chimici, biologi, fisici, climatologi, investigatori indipendenti…, è giunto il momento di agire, di protestare, di levare la propria voce contro questo genocidio occulto.

Sitografia:

Filmati:

Fonti:

V. Gambino, D. Benvenuti, Scie chimiche DVD con libretto, Diegaro di Cesena, 2004 Scie chimiche Cosa accade nei nostri cieli, a cura dell’Associazione culturale SARAS.


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