venerdì 28 dicembre 2007

Benazir Bhutto martire della pace

Benazir Bhutto era nata il 21 giugno 1953, in una famiglia benestante proprietaria terriera. Suo padre, Zulfikar Ali Bhutto, aveva fondato il Partito del Popolo Pakistano (PPP) ed era stato presidente e primo ministro del Pakistan dal 1971 al 1977. Benazir aveva costruito una folgorante carriera politica studiando in America e alle spalle del padre fino alla vittoria delle elezioni pakistane del 1988 quando aveva solo 35 anni. Dopo la sua elezione si susseguirono accuse, diffamazioni, minacce e attentati rivolti alla sua persona, dato che per molti musulmani rappresentava un pericolo poiché donna e vicina agli americani. Nonostante questo, la maggioranza della popolazione si riconosce negl' ideali e nel carisma di Bhutto, dimostrandole tutto il suo affetto quando decise di tornare dall' esilio volontario nell' ottobre 2007 (Bhutto e il marito, Asif Ali Zardari, erano stati condannati ingiustamente a cinque anni per corruzione e Benazir aveva scelto di non fare ritorno in Pakistan). Subito dopo il ritorno in Pakistan la donna viene colpita da un' attentato da cui esce incolume, ma 138 suoi sostenitori moriranno ed altri 600 saranno feriti. Il giorno seguente l'ex Premier ha accusato il governo del presidente Pervez Musharraf di non aver preso provvedimenti preventivi affinché la strage, della quale era stato dato l'allarme da parte dei servizi segreti prima delle esplosioni, fosse scongiurata. Il 27 dicembre 2007 un secondo tragico attentato stronca la vita di Benazir e di altre 20 persone che assistevano al suo comizio. Al-Qa'ida rivendicherà l' attentato tramite i suoi capi religiosi, ma verrà accusato anche il presidente Musharraf che smentisce. E' l' ennesima morte di chi tenta di costruire democrazia in paesi musulmani, ma a differenza degl' americani lei non stava usando bombe e fucili ma parole e carisma. Benazir sapeva di rischiare di morire rientrando in Pakistan ma voleva solo il bene del suo popolo che l' appoggiava. Questo ennesimo lutto conferma la teoria secondo cui in tutti gli Stati moderni sono i servizi segreti a comandare: possono fare tutto e non devono rispondere di niente. In Pakistan l'ISI (Inter-Services Intelligence) è sostenitore dei talebani ed ha aiutato ad uccidere Benazir Bhutto. Ormai la volontà del popolo non conta nulla, ciò che importa è la volontà di chi è potente, la volontà di chi preferisce la violenza al dibattito , cioè gli stupidi. Così il mondo piange un ' altro martire della pace ucciso insieme ai suoi sostenitori, a quelli che credevano che si potesse cambiare, a chi si trovava li per farsi un idea o per caso. Ha vinto ancora l' ignoranza.

Biografia Bhutto del tg3:
http://www.rai.tv/mpplaymedia/0,,News%5E28%5E48499,00.html

Radio anch'io - Pakistan: Attentato a Benazir Bhutto:
http://www.rai.tv/mpplaymediageneric/0,,News-RubricheGR%5E28%5E48490,00.html



18 Ottobre 2007



21 Novembre 2007

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